Ultimo aggiornamento: 14/1/24, 19:10 - Autore: u/aintx
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Strumenti previdenziali: riscatto Laurea agevolato
Che cosa è
Il riscatto del corso di laurea è lo strumento che permette di trasformare gli anni di università e formazione in anni contributivi e quindi integrare la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche.
Cosa si può riscattare
Si possono riscattare:
- diplomi universitari
- diplomi di laurea
- diplomi di specializzazione
- dottorati di ricerca
- laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale
- diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).
Se non si è conseguito il titolo, non si può usufruire del riscatto. Sono esclusi gli anni fuori corso. È possibile anche riscattare solo una parte e non l’intero corso di studi.
Piccolo esempio:
Mario ci ha messo 4 anni per fare la triennale in psicologia ambientale e altri 4 per fare la specialistica in ingegneria della giurisprudenza musicale. Quello che può riscattare Mario sono 5 anni (3 + 2) e non 8.
Importo
L’importo per anno che si vuole riscattare è di circa 5.254 €. L’importo si può rateizzare fino a 10 anni (120 rate) o si può pagare anche in un’unica soluzione. Se Mario volesse riscattare quindi 5 anni, l’importo finale sarà circa 26.270 €.
Numero di rate e deduzione!
Una cosa che molto spesso non viene menzionata è che l’importo del riscatto di laurea è deducibile. Il riscatto comporta quindi una riduzione della base imponibile su cui vengono calcolate le imposte. L’importo “reale” dell’esempio precedente quindi non sarà più 26.270 €, ma 26.270 € - (deduzione annua) x (anni di pagamento)
Esempio 1:
Mario ha una RAL poco sopra i 40.000 €, ha un imponibile di circa 35.500 € e paga annualmente circa 9.500 € di IRPEF. Mario ricade appieno nello scaglione del 38% (con la nuova riforma 35%). Mario vuole riscattare i 5 anni e sceglie di farlo in 10 anni (120 rate).
L’importo che Mario dovrà pagare annualmente sarà circa 2.630 €, circa 220 € mensilmente. Il reddito imponibile di Mario si ridurrà però di 2.630 € e le imposte che dovrà pagare non saranno più 9.500 € ma 8.500 €. Il risparmio sull’IRPEF sarà quindi di circa 1.000 €. Su 10 anni, 10.000 €.
Tenendo conto quindi del risparmio fiscale, il “costo netto” del riscatto non sarà più 26.270 €, ma 16.270 €. Annualmente si passa da 2.630 € a 1.630 €, mensilmente da 220 € a 135 €.
Esempio 2:
Giulio ha una RAL di 22.000 €, con un imponibile di circa 19.500 €. Giulio sceglie di fare il riscatto di laurea di 5 anni in 5 anni (60 rate) e quindi di pagare 5.250 € annui. Il reddito imponibile di Giulio si abbassa da 19.500 a 14.250 € e l’IPREF che dovrà pagare non sarà più 4.600 € ma 3.250 €, per un risparmio annuo di 1.350 €. In 5 anni, 6.750 €.
Nel caso si decidesse quindi di procedere con il riscatto di laurea, conviene scegliere sempre per il maggior numero di rate possibili (120, 10 anni) per cercare di erodere sempre lo scaglione più alto dell’aliquota IRPEF in cui si ricade. Le rate sono inoltre a tasso 0 ed in caso l’inflazione aumentasse rapidamente, la rata rimane comunque uguale ed il costo percepito in 10 anni sarà minore.
Perché non farlo (contro)
Partiamo dai contro. Probabilmente i giovani lavoratori di oggi andranno in pensione per vecchiaia e non con l’anticipata (in cui contano gli anni di contributi). Avere quindi 5 anni di contributi in più non cambia nulla sulla data di pensionamento, soprattutto se si hanno accumulato grandi buchi contributivi (anni fuori corso o carriere altamente discontinue).
Si possono avere inoltre dubbi sulla tenuta dei conti futuri dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per svariati motivi che non starò ad elencare.
Nel caso avvenisse la riforma tanto discussa del riscatto di laurea gratuito, ci si troverebbe in una posizione di svantaggio rispetto agli altri: quello che si è versato rimane all’INPS e non si può farselo restituire.
Perché farlo (pro)
Con circa 26.270 € (che si possono trasformare in circa 16.000 € o meno tenendo conto delle deduzioni) si riscattano 5 anni di vuoto contributivo. Con il riscatto ordinario si pagherebbero cifre doppie, triple o ancora più alte. Non si può inoltre sapere cosa accadrà tra 20, 30 o 40 anni. Potrebbero avvenire anche dieci nuove riforme del sistema pensionistico. Il riscatto agevolato può essere un’opportunità soprattutto per chi “non sente” il peso delle rate.
Come si fa
Non mi dilungo, è quasi banale. Basta avere lo SPID, collegarsi al sito dell’INPS, e seguire le istruzioni. La procedura dura abbastanza poco. Una volta conclusa, è necessario attendere l’approvazione (qualche mese). Una volta approvato, si consiglia di utilizzare il pagamento automatico mensile dal proprio conto corrente, altrimenti si devono pagare 120 rate manualmente. In ogni caso sul sito sono riportate tutte le istruzioni.
Ma quindi, a chi conviene farlo? Conclusioni
In definitiva, chi ha un reddito “elevato” e ricade nelle aliquote IRPEF più alte (dal 35%/38% in su) ha un vantaggio fiscale più elevato di chi ha un imponibile più basso. I vantaggi fiscali più apprezzabili si hanno con RAL maggiori di 34.000 € e numero di rate massimo.
Conviene sempre scegliere il numero massimo di rate possibili, 120 in 10 anni.
Il riscatto, per i giovani con carriere discontinue o con “vuoti contributivi” importanti (esempio tanti anni fuoricorso), non appare efficace con l’attuale sistema pensionistico perché si andrebbe in pensione per vecchiaia e non con l’anticipata. Cinque anni di contributi in più fanno poca differenza sul montante e nessuna differenza sulla data di pensionamento (con la pensione di vecchiaia).
Il riscatto di laurea potrebbe essere un’opportunità per chi ha pochi vuoti contributivi (iniziato a lavorare subito dopo la laurea conseguita in tempo) ed ha un reddito “elevato”. In questo caso si sfrutterebbero le maggiori deduzioni fiscali e si punterebbe magari ad una pensione per anni di contributi (pensione anticipata).
Non si sa però cosa ci riserverà il futuro e le future manovre pensionistiche. I bilanci dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale non sono incoraggianti. Si deve valutare quindi con attenzione il rischio ed il ritorno di questa eventuale operazione, come per tutti gli investimenti.
Opinione personale
Se Mario si è laureato in tempo ad informatica, ha un contratto indeterminato con una RAL di 55.000 €, ha un fondo pensione privato ed altri investimenti, una rata di 220 € (che con le deduzioni 135 €!) può essere sopportabile ed anche un’opportunità per andare forse in pensione prima.
Se Giulio ha un contratto a tempo determinato con 20.000 € di RAL, fa fatica con le bollette, ci ha messo dodici anni per laurearsi alla triennale di ecofilosofia marina, non ha nessun investimento o fondo pensione privato, il riscatto di laurea non è forse lo strumento più adatto a lui.
Conclusioni
Il riscatto di laurea agevolato è uno strumento che può essere utile per alcuni e non per altri. Come per tutti gli investimenti, bisogna valutare il rischio ed il ritorno. Il rischio è quello di versare una somma di denaro che non si potrà più recuperare. Il ritorno è quello di avere un vantaggio fiscale e di poter andare in pensione prima. Il riscatto di laurea agevolato è un investimento che può essere fatto solo una volta nella vita. Bisogna quindi valutare con attenzione se conviene o meno farlo.
Nel caso del riscatto laurea, il debito è a tasso 0. Nella maggior parte dei casi però non è così. Vuoi saperne di più su mutui e prestiti? Leggi il nostro articolo dedicato:
Scritto da: u/aintx - Ultima revisione: u/emish89
Originariamente pubblicato il 22/11/23, 23:13 e aggiornato l'ultima volta il 14/1/24, 19:10
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